Servizio di Betsy van deer Meer
Arcugnano (VI) . È stato voluto da Paolo Pellizzari l’eccentrico primo cittadino Rumoriano di Arcugnano, paesello di Vicenza di sopra l’occhio massonico. Realizzato finanziando 120.000 euro a graffitari esperti nel gettare bombe di vernice sui muri, ad Arcugnano, vicino a storiche ville venete, diverranno “artisti”.
Tra il 1997 e il 2002, fu lui il sindaco che rilasciò concessioni edilizie alle manovalanze dell’impresario edile Piddu Madonia. Il siciliano legato alle stragi Falcone & Borsellino. Madonia, considerato, il n.2 di Totò Riina, killer di Cosa nostra. Già nel 1992, aveva preso casa in Arcugnano dentro l’elegante Villa Veneta Bocchese di via Pauloni 6. A fregarlo furono le banconote tracciate da Giovanni Falcone (che poco dopo saltò in aria). Erano banconote provenienti dai rapimenti Celadon e da quelli di Pietro Berto, Livio Bernardi. Soppressi nell’acido, malgrado il riscatto pagato. Con quel denaro Madonia finanzierà le più belle ed eleganti ville venete che danno sull’Anfiteatro di Arcugnano: Quella dei principi Colonna, Villa Pasini. Infine, gli oneri al Comune per edificare 11 ville che devastarono la sommità dell’Anfiteatro Berico di villa di Arcugnano Capoluogo., separando in due la proprietà grazie alle concessioni abusivamente emesse dall’Ufficio Tecnico Comunale in area F1 cioè area culturale ludico sportiva con la complicità di soggetti operanti presso la Soprintendenza di Verona. Separandolo così dalla Villa e pertanto mutilandone per sempre la sua veduta paesaggistica.
2002 DEVASTAZIONE AMBIENTALE DEL PRIMARIO BORGO di ARCUGNANO
Come al supermarket, dalle sue terrazze sottostanti le sue manovalanze, per fermare il dilavamento franoso asportarono blocchi (i blocchi asportati, sono ancora tutti lì) del Santuario Berico, cosiddetto Anfiteatro di Arcugnano, facendone un lungo muro a secco distruggendo l’altrettanto millenario acquedotto romano.
2009 Dopo che Piddu Madonia tratto in inganno dalle banconote tracciate provenienti da sequestri di persona ( di cui lui comunque non ne era consapevole) affidate nel loro smistamento, al Leccese, residente a Verona, il Questore Arnaldo La Barbera, l’impresario edile siciliano cade nuovamente in disgrazia (agenti undercover accertarono che impartiva ordini dal carcere) il sindaco Paolo Pellizzari, gemellerà ( come il vicino Comune di Altavilla Vicentina che gemella com un sindaco pugliese in carcere per associazione mafiosa) questa volta in Puglia, il suo paesello ci Arcugnano con UGENTO. Noto per essere la capitale delle terra dei fuochi e dove, secondo il sindaco, l’omicidio del coraggioso consigliere comunale Peppino Basile sarà il delitto passionale. In realtà, accoltellato a morte dopo aver scoperchiato l’itinerario che i rifiuti effettuano, grazie a una fattura farlocca. Quindi non affrontano alcun costo di smaltimento legale che risultò da accertare, finito in tasca si alcuni amministratori comunali. È così che furbastri si dividono i bottino TARI. La popolazione? I Tumori. A Zovencedo – Arcugnano, Peppino ha un omologo: l’ecologista Mauro Pretto. Aiuta a riparare le terrazze dell’Anfiteatro Berico di Arcugnano capoluogo. Ama questi colli. La mafia in Italia è una cosa seria e lui non sa proprio più a chi confidare ciò che sa. Morirà ucciso a fucilate. Preceduto da Virgil Risu, informatore del prof. Maurizio Tosi ( per il di lui omicidio sarà condannato il vicesindaco di Arcugnano ) poi seguito da quello del Giornalista Andrea Gerardo Nappi anche lui annegato, ma in mare, diretto a Palermo e non diretto a Napoli dove doveva far valutare all’editore Colonnese, un manoscritto dell’Anfiteatro di Arcugnano e uno della Villa dei principi Colonnese di Arcugnano. Quindi in 20 cm di acqua a Fimon di Arcugnano il “suicidio” del centralinista in servizio al Santo di Padova durante sequestro del mento. Per il presidente dell’Anfiteatro Berico, Otello Gobbin un identikit dei tre killer che buttarono giù da casa sua all’Arcella il col. AM medico Luciano Tedeschi, e i passeggeri del traghetto, e quindi i tre che buttarono giù a Castro ( Lecce) Sidney Rotalinti congiunto del Magistrato Elvetico nonché collaboratore del commissario di Pizza Connection, Fausto Cattaneo e infine i tre rimasti ( deniuziati per “omissione di soccorso”) che lo hanno condotto lì a Fimon ed annegato in 20 cm di acqua Lorenzo Casonato, questo è il nome del Centralinista, ennesimo omicidio di annegamento come quello di Padre Bisaglia ( ma recentemente al Confine con Monte Berico presso il Cippo Venetkens delle villa c’è stato anche un altro decesso di un serbo) fanno del tratto che va tra i due Santuari Berici, la capitale degli omicidi ( volutamente ? )irrisolti .
FONTEGA CEMENTIZZATA o NO? Per CEMENTIZZARE SERVE DESTORICIZZARE. L’idea di cementizzare l’ultimo paradiso incantato, il più vicino a Vicenza, è vecchia. A opporsi trovavamo l’accademico Olimpico Renato Cevese. Il GDV tra gli anni ’80 e ’90 dibatte spesso questi suoi interventi. Cevese non approva gli ampliamenti che tolgono la vista alla villa.
I suoi sforzi per esortare a non separare la bellezza delle veduta fluviale fino a Venezia di cui gode la villa “della Novizia” descritta da Guido Piovene e che fu di Teofilo Montanari, il nobile che la costruì avvolta all’ex tempio pagano. Le terrazze dell’anfiteatro la cui busa delle grasa descritta da Guido Piovene, quella conca era divenuta ideale per lo scarico di rifiuti urbani. A coprire il tutto bastava la terra estratta dalla costruzione delle limitrofe ville in costruzione.
Giova a dirlo che dal 1934 la idrovia per Venezia fu definitivamente abbandonata. I vicentini alla incantevole naturale bellezza del grande lago, anziché regimarlo avevano da tempo deciso di privarsene. Così sopprimendolo a vantaggio del latifondo.
A 50.000 euro a villetta, se edificabile questa ex baia frutterebbe 2.500.000 euro di oneri. Per riattivare a teatro le particelle del teatro della villa Montanari Querini così come esse erano e riattivarne il teatro l’estorsione è fissata a 5.000.000. Tanto li recuperate in 2 serate con una simile struttura. All’ex baia, cioè l’anfiteatro che recinge il lago della Fontega, serve una modifica al PRG-PAT per cementificare questa spettacolare parte sopravissuta alla speculazione edilizia. L’escamotage per superare l’ostacolo è prestarsi a realizzare un abuso in area protetta. In maniera indolore, quindi sanandolo. Un piano a cui però né il prof. Maurizio Tosi, il guru dell’archeologia mondiale, ventennale responsabile classificatore del Santuario Anfiteatro, né il Molosso Conservatore dei Luoghi, così dimostrandosi, infedele, intendono prestarsi a condividere un vantaggio economico da una simile operazione. Dalle parole ai fatti. La proposta rivolta ai due viene respinta. Tosi, rivela: Sono seguito. Vogliono uccidermi. Ho capito che cercano un mio collaboratore disposto ad aiutarli. Metto tutto al sicuro a Est assieme alle confidenze fattimi da Mauro Pretto. Tosi è un uomo grande robusto. Dopo il suo omicidio, attraverso informative rese da 2 pentiti, collaboratori di Giustizia, sapremo che lottò a lungo per divincolarsi dalla stretta degli aguzzini. A terra immobilizzato da essi, resterà ucciso con una puntura di adrenalina.
QUESTO LO SCENARIO ED IL VIDEO FARSA DEL SINDACO PELLIZZARI. Pianificato per generare il “Caso di un falso teatro” ( era comunque un Santuario dei Veneti antichi, la cui esistenza è citata da tutti i sommi memorialisti e che improvvisamente viene dipinto come “abusivo”…
E nel frattempo partono i lavori della scuola “Foscolo“. Seguirà il blocco lavori: gli amministratori dell’impresa scelta dal Sindaco sono temporaneamente in carcere per associazione mafiosa.
Il dr Pellizzari è un sindaco ambizioso. La bellezza delle dolci colline Arcugnanesi per gente, per lo più locali abitanti di Arcugnano e Vicenza, che si definisce di buon senso, contrasta con questa scuola, la Foscolo, a due passi da quella del Castello per Pianezze, proprietà degli eredi del traduttore
dell’Iliade- Odissea Vincenzo Monti. Considerata la scuola più Kitch d’Italia, ad Arcugnano annovera la sua opera più audace nell'”Occhio Massonico” esposto nelle facciata del suo municipio. Ma anche la tolleranza verso queste manifestazioni ” di arte” è democrazia.
CONTINUEREMO a parlare di questo Sindaco nella nuova puntata con LE INDAGINI, I DEPISTAGGI/ARCUGNANO: FABBRICA DI TUMORI. Cosa c’è dietro il business della TARI. Le fatture fasulle del finto smaltimento rifiuti.
Approfondimenti…
– Estorsione Santuario Anfiteatro Berico. Superano quota 30 gli omicidi-“suicidi” di scomodi testimoni